Che siano milanisti, o che siano interisti, a Milano, numerosi calciatori posseggono un locale o un ristorante, e alcuni si sono anche lanciati in attività commerciali. Per quello che riguarda i ristoranti c’è una certa supremazia rossonera. Vediamo qualche nome e qualche indirizzo.
Pionieri di questa tendenza sono stati Billy Costacurta e Sebastiano Rossi che hanno aperto l’Ibiza in corso Garibaldi; il locale che ha fatto subito tendenza nelle notti milanesi, ci si andava perchè certi di incontrare qualche giocatore rossonero, prima passavi al Radetzky per un apertivo poi attraversavi e andavi a mangiare.
Poi ci sono stati i locali il ’al Basilico‘ e il ‘Satin‘di Simona Ventura quando ancora era sposata con Stefano Bettarini, e poi ancora abbiamo i tre soci del ristorante El Gaucho di Via Adda, rispettivamente Zanetti, Vivas e Guly, il locale non è conosciuto solo per i proprietari, ma anche perché si mangia piuttosto bene la carne argentina.
Il Gaucho di Zanetti è stato sin dall’inizio un punto di ritrovo per i giocatori e per tutto l’entourage interista; Mourinho ad esempio, prima di presentarsi alla squadra si è presentato al locale a inizio stagione, e stessa cosa fece Mancini quando accettò l’incarico di allenatore dell‘Inter.
E poi ancora i locali notturni come il Propaganda ribattezzato C-Side, acquistato da Brocchi, Abbiati e Gattuso; le cronache parlano di un Gattuso spesso scatenato in pista. Gattuso è socio anche, insieme ad Abbiati del ristorante ‘3 Jolie‘ in via Induno.
Oggi ci sono alcuni locali e ristoranti milanesi dove la frequentazione dei calciatori interisti e milanisti è quasi quotidiana; punto di ritrovo milanista è sicuramente ‘Giannino’ di Via Vittor Pisani, di cui, tra l’altro, è socio anche Kahhaber Kaladze, e in cui a volte capitano anche Berlusconi e Galliani. In zona Brera invece troviamo il ristorante L’amour di Massimo Ambrosini, e in via Emiliani il Finger’s di Clarence Seedorf, ristorante di cucina giapponese frequentato regolarmente da David Beckam e dalla moglie amante di questo tipo di cucina.
Ci spostiamo infine i zona Fiera, precisamente in via Marghera c’è il Berimbau, ristorante di specialità brasiliane, dove si incontrano spesso e volentieri i carioca neroazzurri. In piazza Po invece al QOR Fusion Restaurant può capire facilmente di incontrare l’interista Eto’0 quando invece non va a mangiare anche lui da ‘Giannino’.
I ristoratori classici non sono del tutto ‘allineati’ a questa moda anche perchè, per aprire un ristorante non ci si improvvisa. Ma si semplifica così : si fissa un budget, si danno indicazioni di quali, a grandi linee, debba essere il look e il target del locale, poi, forse secondariamente si pensa alla qualità della ristorazione, si affida il tutto in mani sicure e si chiamano a raccolta amici e compagni di squadra…il resto dovrebbe venire da sè.
Un dettaglio accomuna tutti questi posti: il conto alla fine non è mai conveniente, ma è il prezzo da pagare se si vuole mangiare sperando di incontrare il proprio idolo!