Milan= Herbert Kilpin prima di fondare il Milan giocava a Torino nella “Internazionale di Torino”. Il 16 aprile 1899 ci fu la finale di calcio tra il Genoa e l'Internazionale di Torino. La partita finì 2-0 per il Genoa che conquistò per la seconda volta il titolo di campione d’Italia. Di solito, a quei tempi, dopo aver giocato si mangiava, e Kilpin in quell'occasione era seduto vicino a Pasteur, capitano del Genoa.
Kilpin sapendo di trasferirsi a Milano per ragioni di lavoro si rivolse a Pasteur dicendogli: "questa sarà l’ultima vittoria del Genoa, presto sarò a Milano e li formerò una squadra di veri “DIAVOLI” che ti darà filo da torcere!". Questo sportivamente promise e questo fece.
Il destino del Milan era segnato, così come risulta chiara l’origine del nome di battaglia “i diavoli” che avrebbe accompagnato, fin dalle origini, i giocatori del Milan.
Inter =In araldica il "biscione" é stato il simbolo del Ducato di Milano, sia sotto gli Sforza, sia con i Visconti ed oggi é ancora riscontrabile in stemmi di alcuni comuni lombardi e non, legati storicamente alla signoria ambrosiana, come ad esempio Bellinzona, la capitale del Canton Ticino (Svizzera); in epoca contemporanea il "biscione" é divenuto anche il simbolo di alcune società milanesi (Inter, Alfa Romeo, Mediaset/Fininvest, ecc.).
Roma= L'attuale logo della Roma è il restyling del primo stemma, quello che la squadra adottò dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta. Infatti nel 1978, l'ultimo anno di Anzalone alla presidenza della squadra, durante un'amichevole internazionale la Roma si trovò a giocare in trasferta negli Stati Uniti, contro i New York Cosmos. I dirigenti giallorossi notarono che in America lo sport viaggiava su alti livelli, trainato dal merchandising, la vendita dei prodotti legati alla squadra. Prima di allora lo stemma non era un marchio registrato e le magliette non erano messe in vendita nei negozi specializzati; si decise, così, di creare un ufficio per la pubblicità, diretto dal famoso grafico Piero Gratton, che realizzò il nuovo logotipo per la società giallorossa, da cui partire per poter creare una serie di prodotti per la vendita legati ad esso.La lupa capitolina non poteva essere registrata come marchio, così venne creato il celebre lupetto nero stilizzato con l'occhio rosso, che spesso compariva incorniciato da due cerchi concentrici giallo-rossi. Lo stemma, poco gradito dal presidente Viola, ha accompagnato le maglie giallorosse fino alla stagione 1997/98.
Il 20 luglio 1997, grazie ad un accordo con il Comune di Roma, venne concesso un permesso speciale alla società capitolina per poter utilizzare il simbolo della lupa e riproporre, così, una nuova versione dello stemma, ispirato a quello originale che aveva caratterizzato la società dagli albori fino agli anni settanta.
Genoa= Grifone rappresenta la fiera protettrice della città di Genova e dei suoi abitanti.
Napoli= In dialetto napoletano, il "ciuccio" è l'asinello diventato poi il singolare simbolo del Napoli calcio.
Successe nel lontano 1927, quando, a causa di un campionato deludente della squadra partenopea, al bar brasiliano, ritrovo dei sostenitori più accesi un giorno, un tifoso esasperato dalle tante sconfitte, tirò fuori una curiosa esclamazione:
"sta squadra nosta me pare "o ciuccio 'e fichelle: trentatrè piaghe e 'a coda frucida"
(questa nostra squadra mi sembra un asino che si lamenta per le sue trentatrè piaghe e per la coda moscia)
La battuta rabbiosa piacque così tanto che alcuni astanti la riportarono alla redazione di un giornale. Il quotidiano la riprodusse col disegno di un asinello mal ridotto, pieno di cerotti e con una misera coda.
Da quel giorno il "ciuccio" fu il simbolo del Napoli, soppiantando il cavallino rampante che non era riuscito ad onorare il suo ruolo di mascotte e portafortuna.
Lazio=Il simbolo della Lazio è l’aquila romana, emblema delle legioni imperiali e, per metafora, immagine della potenza di Roma nel mondo, nella simbologia antica essa è anche il simbolo di Zeus, "Signore dell' Olimpo".