trascuri dei particolari a dir poco enormi, innanzitutto zeman salì con il pescara qualche anno fa, scoprendo giocatori come immobile,insigne e verratti, che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti a borussia,napoli e psg, stessa cosa al foggia "30anni fa" quando nessuno sapeva chi fossero baiano, di biagio ma soprattutto beppe signori, vicende a parte uno dei più prolifici attaccanti nella storia della serie a, poi 1997-99 (roma) l’anno della consacrazione di Francesco Totti che Zeman consegna alla Nazionale insieme a Damiano Tommasi, Eusebio Di Francesco e Marco Delvecchio , con 18 gol miglior realizzatore italiano del campionato.
2003- 2004: Ad Avellino c’è Pasquale Casillo come presidente e l’amico dei fasti foggiani si affida a Zdenek Zeman.
L’idea del calcio spumeggiante c’è come sempre, ma sul campo i risultati danno un altro verdetto. Avellino retrocesso.
Molti anni più tardi, nel 2009, Pasquale Casillo rivelerà nel corso del docu-film “Zemanlandia” di aver ricevuto nel corso di quella stagione strane telefonate da parte di qualche potente del calcio. Gli chiedevano di esonerare Zeman in cambio della salvezza. Ma Casillo non cedette al ricatto e preferì retrocedere con Zeman piuttosto che tradire l’amico.
Nonostante la retrocessione Zeman lancia Antonio Nocerino.
2004-2005: Zeman ritorna in serie A. Pantaleo Corvino, DS grande scopritore di talenti lo vuole a Lecce. Nel Salento Zeman torna ad esprimere il calcio di Zemanlandia. Alla decima giornata è settimo in classifica. L’obiettivo della società è la salvezza, mentre Zeman vorrebbe poter osare di più perché il gioco espresso dalla sua squadra legittima le sue ambizioni. A gennaio il Lecce cede Bojinov alla Fiorentina (dove già in corso di stagione si sapeva che si sarebbe accasato l’anno successivo il DS Corvino). Le intercettazioni di calciopoli riveleranno che dietro quella cessione c’era la regia occulta di Giraudo e Moggi finalizzata a togliere a Zeman un elemento determinante (Bojinov aveva realizzato 11 gol) . La risposta di Zeman è tirare fuori dal cappello a cilindro una nuova macchina da gol: Vucinic, 19 reti.
Ne viene fuori un campionato di grandi soddisfazioni e calcio spettacolo ma con qualche rimpianto da parte di Zeman, per quello che si poteva fare di più andando oltre gli obiettivi minimi della società. E nonostante tutto il Lecce arriva 10^ che però significa salvezza all’ultima giornata. Nell’ultima partita di campionato (Lecce-Parma 3-3 in lotta entrambe per la salvezza) Zeman non accetta l’atteggiamento rinunciatario della sua squadra nell’ultima frazione di gioco, da tipica partita di fine anno, e per protesta va a posizionarsi dietro la panchina. Il pubblico capisce e gradisce.. società e dirigenza no.Gli atti di calciopoli dimostreranno in seguito che i dubbi di Zeman erano legittimi. Il rapporto tra Zeman e il Lecce si interrompe. Ma grazie alla cessione nei due anni successivi dei calciatori lanciati e consacrati da Zeman (Bojinov, Vucinic, Ledesma, Cassetti, Rullo, Diamoutene) il Lecce trarrà un beneficio economico di circa 45 milioni di euro.